sull'importanza e i ruoli dell'informazione, almeno ai suoi tempi. Ma in realtà le parole del famoso giornalista ed editore ungherese, fondatore del "World" e del cosiddetto "yellow journalism" , dovrebbero essere un monito anche per tutti i giornalisti della società attuale. Parole da imprimere nella memoria, le sue, e da rispettare. Solo così, forse, potremmo avere un'informazione degna di chiamarsi tale.
" Che ci piaccia o meno, ci siamo imbarcati in una rivoluzione del pensiero e dell’esistenza. Il progresso dilaga a velocità sempre maggiore, superando di gran lunga nel giro di pochi decenni il cammino compiuto di precedenti secoli e millenni…

La nostra Repubblica e la sua stampa progrediranno o cadranno insieme. Una stampa capace, animata da spirito civico, con un’intelligenza allenata a distinguere ciò che è giusto e ad avere il coraggio di realizzarlo, può preservare quella pubblica virtù senza la quale il governo del popolo non è che impostura e dileggio. Una stampa cinica, mercenaria, demagogica e corrotta a lungo andare renderà il popolo tanto ignobile quanto lo è essa stessa.
Il potere di plasmare il futuro della Repubblica è nelle mani dei giornalisti delle future generazioni."
Nessun commento:
Posta un commento