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mercoledì 18 maggio 2011

Fratelli d'Italia...l'Italia s'è desta!

Eccolo qui. Lo sapevo, ci speravo. Il nostro Belpaese torna a respirare. Pensava di averci messo in ginocchio, il nostro patetico imperatore della menzogna ( Berlusconi, per chi non avesse ancora afferrato). E invece l'Italia ha reagito. A sferrarre il contrattacco proprio la sua amata Milano...quella Milano che lo ha favoleggiato, osannato, protetto in grembo come una madre amorevole, ma che oggi lo schiaffeggia. Anzi, gli tira una bella "sleppa", usando un termine di uno slang lombardo. Ancora una volta il nostro caro primo ministro si era preso la scena anche quando nessun ruolo gli competeva, e la lotta di una donna sempre alla sua ombra per riconfermarsi sindaco  doveva essere l'ennesima prova per riconfermare invece il suo potere. Un test nazionale, un referendum su se stesso, insomma. Ma che ha clamorosamente perso! Sì, alle elezioni dei giorni scorsi, che hanno coinvolto soprattutto città e province del centro nord, il berlusconismo è morto! Giusto qualche dato per annunciare (stiamo cauti per adesso) la fine di un'era, la piu' narcotizzata d'Italia: ben 19 comuni capoluogo sono andati alle sinistre ( tra questi trionfano Bologna e Torino); sette province al pd e solo 4 al pdl; ballottaggio nel capoluogo lombardo tra Pisapia e miss Moratti, e a Napoli, a sorpresa, tra il pdl e il dipietrista De Magistris. Insomma, "aria pesante" nel pdl (ma non era la sinistra a non lavarsi?) e, Bossi non me ne voglia per il "furto", ma forse sarebbe proprio il caso di dire finalmente " Fora di ball ! ". Dunque, la lega annaspa, i "grillini" saltellano qua e là, (come sono urtanti con i loro friniti), le sinistre avanzano, ma l'Italia è la vera vincitrice! Anzi, l'Italia che si ribella e "scende in campo". Per dire Basta a sua maestà il cavaliere che, accecato dalle sue smanie imperialistiche, ha  ridotto al lastrico un'intera nazione. Che guarda caso è la nostra. Chissà, forse aveva in mente di acquistarla per poterla risollevare...tanto, come piu' volte ha suggerito il grande Benigni, " è tutto suo ". Sua pure la responsabilità delle varie psicosi che si sono radicate nel paese. Berlusconi e i suoi scagnozzi ci hanno infatti insegnato, o meglio, volevano "inculcarci", che gli immigrati fanno paura e  devono essere lasciati a casa; che la Libia è amica nostra, ma se l'America fa i capricci è meglio bombardarla; che la legge è uguale per tutti, ma lui non è "tutti"! Che i processi sono figli della giustizia, ma lui preferisce sua madre! Che i comunisti mangiano ancora i bambini, ma le bambine che si sono salvate sono sempre le benvenute ad Arcore, soprattutto le piu' cresciutelle!                                                                                                             
Ma i suoi insegnamenti pare non attecchiscano piu' e, per fortuna, tutti si sono rimessi in moto. La cultura, la scuola, l'economia. I giovani e i pensionati, i borghesi e gli operai. Un'unica voce comune che si leva dagli strati sociali piu' eterogenei ma ugualmente stanchi dell'immobilismo politico che ha impastoiato il paese. In quest'ultime amministrative, infatti, nessuno, o quasi, è rimasto a casa e poco o niente si è parlato  di astensionismo. Chi, infatti, non ha avuto una voglia irrefrenabile di sugellare con il proprio voto il declino di un mito insano? Una x, una sola x nella casella dell'avversario...un solo gesto e il gioco è stato fatto! Perchè i voti che hanno fatto la differenza sono quelli degli italiani che per troppo tempo hanno sentito parlare in tv solo di bunga bunga. Quelli delle migliaia di donne che, ancora una volta di domenica, si sono dette " se non ora, quando? "; e ancora, degli operai lasciati a casa o mandati in cassintegrazione; degli insegnanti, i ricercatori e i professionisti che pregano per arrivare con un euro in piu' in tasca a fine mese. Sono quelli dei giovani che il pagliaccio nei circhi lo ricordano piu' giovane e buffo. E non circondato da "minettine" e  "mangiacuori".
Da lunedì, quindi, non sono i numeri a parlare...un quorum raggiunto o meno è poca cosa rispetto alla polvere che gli italiani hanno iniziato a togliersi di dosso. Che la sveglia sia suonata tardi non c'è alcun dubbio, ma che quella sveglia abbia ridestato le coscienze di un'intera nazione, questo sì che è un evento...anzi,  L'EVENTO! Noi, che svegli lo siamo stati sempre, vi perdoniamo cari fratelli pentiti berlusconiani, perchè siamo magnanimi, fiduciosi E SOPRATTUTTO SENZA PIU'  BAVAGLI...perchè "lui" forse "Trasumanava", ma noi adesso ci "organizziam" !

Valentina Fiume

sabato 14 maggio 2011

NOI, POPOLO DI ASPIRANTI STAGISTI...CON ESPERIENZA, PERO'!

<< Non c'è lavoro, e la formazione non basta. L'articolo è finito.>> Scriverei davvero solo questo in un pezzo sulla realtà giovanile attuale. Se solo avessi una redazione nella quale comporlo e un capo per il quale scrivere. Ma non ce l'ho. E allora scrivo per me stessa e per chiunque, da oggi in poi, vorrà visitare questo blog.
La mia storia è una come tante: laureata, specializzanda, sempre in cerca di stage e tirocini formativi. E il mio curriculum è solo un foglio bianco in una pila di carte ammucchiate sulla scrivania di chi il sedere lo poggia invece su una comoda poltrona. Dov'è la notizia? Proprio qua: essere esattamente nelle stesse condizioni di migliaia di miei coetanei. Perdonatemi se non l'ho inserita all'inizio come prevedono i manuali di giornalismo ma dilungarsi un po' serve giusto a presentarsi.
Tornando ai manuali adesso seguirò la prassi. Dunque, le 5 "W":
WHO: i giovani.
WHAT: sono tutti nelle stesse condizioni.                                  
WHERE": in Italia, ovviamente!
WHEN: adesso.
WHY: qui viene il bello!
Non solo le aziende non assumono ma quando lo fanno ricercano l' "esperienza". Sì, avete letto bene. Ma noi, dopo una vita sui libri e tra i banchi di scuola, cosa ne sappiamo dell'esperienza? Qualcuno ha mai detto "che buono!" prima di assaggiare un piatto di pasta? Al massimo siamo esperienti nel mandare curriculum e aspetteare risposte che tardano ad arrivare.
Paradossalmente, dunque, l'ostacolo all'ingresso nel mondo del lavoro è proprio il non averne mai fatto parte prima, e l'essere giovani equivale all'essere inesperti, ergo disoccupati.
Ma non basta. Tutto ciò, oltre che per le aziende, è valido anche per i tirocini e gli stage. E così ci si ritrova a inventare occupazioni mai esistite quando ad un colloquio ci viene chiesto con presunzione: "esperienze pregresse?". Se la bugia fa centro...complimenti! Benvenuti nel mondo delle illusioni. Le paghe "arriveranno" (pare che i capi prediligano il tempo futuro), e la tanto sudata "formazione" non è altro che un impiego a tutti gli effetti...ma a costo zero! Niente male, direi, per una nazione fondata sul lavoro...gratis, però!
Dunque, aggiorniamo perfavore lo Zingarelli e nel lemma "stage" inseriamo: "LAVORO GRATUITO, DEGRADANTE, ALLUCINOGENO PERCHE' INDUCE A FALSE ILLUSIONI SUL FUTURO."
Ma il nocciolo è tutto qua: il pezzo di carta non conta nulla senza esperienza, quindi bisogna rassegnarsi all'idea di farsi sfruttare un po'. E non illudetevi, cari colleghi, se vi lusigano con apprezzamenti, lodi e sorrisi plateali...i complimenti per voi, quelli sì che hanno un contratto..casualmente fino al termine del vostro impiego. Dopodichè saluti e baci. Alla fine di uno stage c'è quasi ( lasciamoci una possibilità di salvezza con il "quasi") sempre la porta. 
Non vi alletta l'idea di rimanere delusi dietro quella porta chiusa? Non temete...c'è sempre un'alternativa: la fuga all'estero.
Dati alla mano negli ultimi dieci anni sono emigrate dall'Italia più di 600.000 persone, la maggior parte delle quali laureate. Quasi nessuno ha fatto ritorno in patria. Che strano, eh? Pure noi emigranti! Ma nei tg c'è spazio solo per gli immigrati...un doppio flusso causerebbe ingorghi inutili.
Ingrati verso una nazione che ha investito per la nostra formazione? Guai a chi osasse anche solo pensarlo! La gratitudine non dà nè il pane nè il futuro. Ancora dati alla mano, esattamente quelli dell' Istat, 30 giovani su 100, neolaureati, non lavorano. Sapete come risponde il governo a tutto questo? Bacchettando che questi stessi giovani hanno la presunzione di non accettare una qualsiasi occupazione. O che studiano troppo.
Cari Ministri, e soprattutto cara Ministra della pubblica "distruzione", evidentemente voi di lavoretti ne avete invece accettati parecchi durante la vostra giovinezza, ma per carità, non voglio nemmeno indagare. Noi, giovani d'oggi, precari e per fortuna ancora sognatori, preferiamo leggere un libro in più...che è meglio!

Valentina Fiume